Carboplatino più Paclitaxel con o senza Gemcitabina nel trattamento di prima linea del carcinoma ovarico epiteliale
L’aggiunta di più farmaci non cross-resistenti al trattamento di combinazione con Platino-Paclitaxel potrebbe migliorare la sopravvivenza a lungo termine in pazienti con carcinoma ovarico in stadio avanzato; la Gemcitabina ( Gemzar ) è uno di questi farmaci.
Uno studio prospettico, randomizzato, di fase III ha confrontato Carboplatino ( Paraplatin ) più Paclitaxel ( Taxol ) ( area sotto la curva 5 e 175 mg/m(2), rispettivamente ) con la stessa combinazione e l’aggiunta di Gemcitabina 800 mg/m(2) ai giorni 1 e 8 in pazienti con carcinoma ovarico epiteliale in stadio avanzato non-trattate in precedenza.
La terapia con Carboplatino più Paclitaxel è stata somministrata per via endovenosa al giorno 1 ogni 21 giorni per un minimo di 6 cicli programmati, mentre Gemcitabina è stata somministrata per via intravenosa ai giorni 1 e 8 per ciascun ciclo nel braccio Carboplatino più Paclitaxel più Gemcitabina.
Tra il 2002 e il 2004, 1742 pazienti sono state assegnate in maniera casuale ai bracci di trattamento: 882 e 860 hanno ricevuto Carboplatino più Paclitaxel, e Carboplatino più Paclitaxel più Gemcitabina, rispettivamente.
Tossicità ematologiche di grado da 3 a 4 e fatigue si sono presentate con maggior frequenza nel ramo Carboplatino più Paclitaxel più Gemcitabina.
In linea con queste osservazioni, l’analisi della qualità di vita durante la chemioterapia ha mostrato uno svantaggio nel braccio Carboplatino più Paclitaxel più Gemcitabina.
Nonostante la risposta obiettiva sia risultata leggermente più alta nel braccio Carboplatino più Paclitaxel più Gemcitabina, ciò non si è tradotto in un miglioramento della sopravvivenza libera da progressione o della sopravvivenza generale.
La sopravvivenza libera da progressione mediana è stata pari a 17.8 mesi nel braccio Carboplatino più Paclitaxel più Gemcitabina e 19.3 mesi nel braccio Carboplatino più Paclitaxel ( hazard ratio, HR=1.18; P=0.0044 ), mentre la sopravvivenza generale mediana è stata di 49.5 mesi per il braccio Carboplatino più Paclitaxel più Gemcitabina e 51.5 mesi per quello Carboplatino più Paclitaxel ( HR=1.05; P=0.5106 ).
In conclusione, l’aggiunta di Gemcitabina a Carboplatino più Paclitaxel aumenta il burden del trattamento, riduce il tempo di sopravvivenza libera da progressione e non migliora la sopravvivenza generale in pazienti con carcinoma ovarico epiteliale in stadio avanzato.
Pertanto gli Autori non raccomandano di non utilizzare il trattamento combinato Carboplatino più Paclitaxel più Gemcitabina in questa popolazione. ( Xagena2010 )
du Bois A et al, J Clin Oncol 2010; 28: 4162-4169
Onco2010 Farma2010 Gyne2010
Indietro
Altri articoli
Relacorilant più nab-Paclitaxel nei pazienti con carcinoma ovarico recidivante resistente al Platino
Nonostante i progressi terapeutici, gli esiti per le pazienti con tumore all'ovaio resistente / refrattario al Platino rimangono sfavorevoli. La...
Studio DUO-O: la combinazione di Olaparib e Durvalumab ha ridotto del 37% il rischio di progressione della malattia o morte rispetto a chemioterapia e Bevacizumab nei pazienti con carcinoma ovarico avanzato senza mutazioni tumorali di BRCA
Un'analisi ad interim pianificata dello studio di fase III DUO-O ha dimostrato che il trattamento con una combinazione di Olaparib...
Efficacia e sicurezza di Paclitaxel settimanale più Vistusertib versus Paclitaxel da solo in pazienti con carcinoma sieroso ovarico di alto grado resistente al Platino: studio OCTOPUS
Le pazienti con carcinoma ovarico sieroso di alto grado resistente o refrattario al Platino ( PR-HGSC ) hanno una prognosi...
Iniezione di Pafolacianina per l'imaging intraoperatorio del carcinoma ovarico positivo al recettore dei folati: Studio 006
L'uso aggiuntivo dell'imaging molecolare intraoperatorio ( IMI ) sta guadagnando accettazione come potenziale mezzo per migliorare gli esiti della resezione...
Terapia di mantenimento con Fuzuloparib nelle pazienti con carcinoma ovarico ricorrente sensibile al Platino: studio FZOCUS-2
Uno studio di fase III ha esplorato l'efficacia e la sicurezza di Fuzuloparib ( precedentemente Fluzoparib; AiRuiYi ) rispetto al...
Risposte oggettive ai regimi di prima linea con Carboplatino - Paclitaxel nel setting neoadiuvante per il carcinoma ovarico, delle tube di Falloppio o peritoneale primitivo: studio ICON8
La chemioterapia neoadiuvante a base di Platino seguita da chirurgia primaria ritardata ( DPS ) è una strategia consolidata per...
Ciclofosfamide metronomica orale nel carcinoma ovarico recidivato
L'obiettivo dello studio è stato quello di descrivere l'attività clinica della Ciclofosfamide metronomica in una popolazione di pazienti con carcinoma...
Studio SOLO3: Olaparib superiore alla chemioterapia nel carcinoma ovarico pesantemente pretrattato
I risultati dello studio SOLO3 hanno mostrato che per i pazienti pesantemente pretrattati con carcinoma ovarico con mutazione BRCA, Olaparib...
Zejula come trattamento di mantenimento in monoterapia di prima linea nel carcinoma ovarico avanzato, approvazione nell'Unione Europea
La Commissione europea ha approvato Zejula ( Niraparib ), un inibitore orale PARP [ poli(ADP-ribosio) polimerasi ] da assumere una...
Rucaparib, un inibitore di PARP, nel trattamento del carcinoma ovarico, delle tube di Falloppio o peritoneale primario in stadio avanzato
Lo sviluppo clinico di Rucaparib è stato avviato con lo Studio 10 e con l’ARIEL2: l’efficacia di Rucaparib è stata...